28/09/09

Vapore di Nuvole

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Uno strano Caso porta i pensieri

ai confini del Tempo,

la Luce Arcana che riempie lo Spazio

parla attraverso i miei occhi di bimba,

mentre guardano l’immagine riflessa

di una piccola donna smarrita nell’Ade

dei silenzi urlati nel vento,

ai margini di un finestrino aperto sulla Vita.

 

Non una parola sfugge alle immagini

che prendono possesso della Casa,

fotocopie sbiadite di una notte d’Estate

non ancora trascorsa.

La Luce invade i miei Fogli dipinti di Sogni

donandogli nuovi Bagliori incandescenti d’Amore,

sprazzi infiniti di Terra conquistata

al di là del Paradiso.

 

L’Ade torna negli abissi opachi

di un istante scivolato dalle mani di Dio,

Vapore di Nuvole soffiato da Gabriel e Raphael

spinge via il viola di un giorno d’Inverno

nelle caverne ghiacciate di un Cuore dormiente.

Il Sole torna a sfavillare sulle Colline

di Smeraldo coniate dallo sguardo del Re,

che si specchia nel mio regalandomi

il suo Magico Splendore.

 

Non c’è posto per il buio tra le Pieghe dell’Eden.

25/09/09

Onne into ‘a Nuttata

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Chesta notte ‘o cielo è chino ‘e stelle,

‘nzieme ‘a voce da luna

sei cord’ stann’ accurdann ‘na canzon’

assettat ‘nzino ‘o viento.

L’onne do mare s’arricciano

e s’ perdono miezo ‘a rena,

pur’ l’acqua vulesse cantà.

 

Annanz’ ‘o fuoc’ duie guagliun’

pazzeano a fa’ e ‘nnamurat,

isso sona, essa cant’,

fann’ ammore miezo all’onne

c’ alluccano sbattenn’

‘nfaccia ‘e scogli.

 

Piccerè, che vuo’ ‘cchiù?

Nun ‘o vire ca stu guaglion’

se ne more si guarda l’uocchie tuoie?

Bivete  l’acqua e mar’

e benerici a vita soia.

Strignelo ‘cchiù forte ‘into a ‘sti braccia,

ca n’atu poc’ o sol’ se sceta,

nun adda sentì friddo.

 

Onde nella Notte

Questa notte il cielo è pieno di stelle,

insieme alla voce della luna

sei corde accordano una canzone

sedute in braccio al vento.

Le onde del mare si arricciano

e si perdono tra la sabbia,

anche l’acqua vorrebbe cantare.


Davanti al fuoco due ragazzi

giocano a fare i fidanzati,

lui suona, lei canta,

fanno l’amore tra le onde

che urlano battendo

sugli scogli.


Piccola, cos’altro vuoi?

Non lo vedi che questo ragazzo

muore guardando i tuoi occhi?

Bevi l’acqua di mare

e benedici la sua vita.

Stringilo più forte in queste braccia,

che tra un po’ il sole si sveglia,

non deve sentire freddo.

15/09/09

Il Fiore Spezzato

 

Il vento si scaglia su di me senza pietà,

tremo, ho freddo, ho paura.

Sono a terra inerme, incapace di respirare,

la forza viene a mancare, il prato su cui giaccio ride di me.

Sento la disperazione che urla il disgusto,

strappando via gli ultimi brandelli

di speranza dai miei pensieri.

Il vento, ancora lui. Ma che vuoi da me?

Perché infierisci riportandomi addosso

l’odore delle parole assassine?

Non ti è bastato divorare l’orrore delle mie grida?

Non sei ancora sazio del mio sangue

condito di sofferenza?

Cessa di soffiare e lasciami in pace. O soffia da un’altra parte, sono stanco di tremare.

Quante api che vedo sopra di me,

danzano e ridono mentre tutto va bene, a parte io.

Una volta mi piaceva, quando baciate

dal sole di primavera,

si poggiavano sui miei petali, e nutrendosi del mio nettare, producevano miele dolce e profumato.

Era bello.

Perché tutt’a un tratto sono diventate dei mostri

che vogliono succhiarmi la vita,

solo per godere nel mio dolore

mentre uccidono il mio essere?

Riecco il vento che torna a torturarmi.

Forse non dovrei prendermela con lui.

Se soffia forte può trascinarmi via di qua, lontano,

in alto.

Forse su rocce di montagna potrebbero ricrescermi le radici.

Lì le api non mi tormenterebbero,

scapperebbero tra le pietre che gli lancerei addosso.

Qui ho solo fili d’erba intorno, indifferentemente sconvolti,

fintamente preoccupati,

che continuano a gustarsi il sapore della terra,

mentre io vomito la vita respirando la polvere alzata da chi mi cammina vicino.

Prima per loro ero solo un fiore, uno dei tanti,

nemmeno si erano accorti della mia esistenza.

Ora sono il fiore spezzato, l’unico,

quello di cui tutti parlano.

Ma perché quando mi passate accanto

mi guardate in quel modo,

 e smettete di mormorare fiumi di parole sporche di me?

Cos’è, compassione? O avete paura che vi

contagi il mio dolore?

Si, bravi, state zitti, ma guardate anche da un’altra parte,

che i vostri occhi fanno male quanto il coltello che mi ha lacerato l’anima.

Sono stanco, ora voglio morire.

E il vento continua a soffiare…

 

lacrimeoz7 rosso

11/09/09

Nine Eleven

Twin Towers1

11/9/2001 – 11/9/2009

05/09/09

Camminando sull’Arcobaleno

caminando sull arcobaleno

 Al di là del Mare abita un Sogno

stretto da Quindici Vie,

contemplato dal Tempo che lambisce il Tesoro.

Nuvole e Vento sussurrano al Mare

parole che si intrecciano al Blu dell’Arcobaleno.

L’incanto del Sentiero Luminoso

sfocia nel magico Corso di una Proiezione Astrale,

promessa di Futuro tra Presente e Infinito.

Il Re impugna lo Scettro sorridendo,

indicandomi la Strada per El Dorado,

nelle Grotte del Paradiso risuona l’eco

del Canto della Vita, che danza in compagnia

delle Note impresse nel Pentagramma di Fuoco.

Musica e Suoni si fondono tra Cielo e Oceano.

Camminando sull’Arcobaleno

Camelot si tinge dei Colori dell’Orizzonte,

dove l’Armonia abbraccerà il Cielo

vestendolo di Grazia.

 

 

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