14/05/09

California V – Prima Parte

ocean pie1

V

Ocean Pie

Prima Parte  

Oggi ho chiamato Meg al telefono, era un bel po’ che non la sentivo, -un bel po’ considerando il nostro tempo di distacco massimo, che fino a questo momento, è stato di due giorni- e non la vedo da almeno due settimane.

Da quando George si è trasferito qui e sono andati a vivere insieme, di sera esce giustamente meno, dedicandosi completamente al suo amore, che torna a casa da lavoro. Più che altro, resta in giro di pomeriggio, dopo che, come tutti, anche lei finisce di svolgere le sue incombenze lavorative.

Ma quando i nostri orari coincidono, non perdiamo occasione per vederci, com’è successo oggi, e il nostro punto d’incontro è ovviamente l’Ocean Pie.

Entrando la vedo già seduta su uno dei tavoli centrali, in fondo al diner, col viso nascosto sotto i capelli biondi, che scrive qualcosa sul suo inseparabile notebook bianco perlato.

Sorrido, non mi ha ancora vista, e salutando Joe che -da dietro al bancone di legno chiaro posto al centro del locale, a ridosso del muro di foto che fa da sfondo al colorato juke-box- ricambia col solito occhiolino e un cenno della mano, mi fermo un attimo a guardarla aspettando che mi veda.

La mia amica alza lo sguardo dal monitor, e quando noto il suo volto assumere un’espressione di gioia -disegnata dal bel sorriso e i teneri occhi azzurri, che illuminano e mettono ancora più in risalto il viso sempre allegro dai lineamenti dolci- ricomincio a camminare verso di lei sorridendo.

Giusto il tempo di sedermi e di salutarla, che la dolce pazzoide già comincia con l’interrogatorio!

-Allora? Che mi dici? Ti trovi bene qui a Los Angeles? Dai, racconta! mi chiede, ansiosa di sapere chissà che cosa.

-Si, mi trovo benissimo Meg, grazie!– rispondo, ridendo e tagliando corto, sapendo già dove vuole andare a parare.

-Uhm…Non hai nient’altro da dirmi?– insiste, guardandomi dubbiosa, mentre chiude il suo pc, per approfondire l’argomento. La conosco, e adesso continuerà ad oltranza finché non le dirò quello che vuole sapere, ma comunque io provo a glissare, sperando in una sua improbabile resa.

-Io… ? No… Perché, cosa dovrei dirti? Tu piuttosto, non mi hai ancora detto come va la convivenza con George…

-Bene grazie,- risponde frettolosamente, -ma ne parliamo dopo, quando arriva lui. Tu invece, non mi convinci affatto… e stai anche provando a spostare il discorso su di me…– continua, guardandomi sempre più dubbiosa. Lo sapevo che avrei fatto un buco nell’acqua cercando di cambiare discorso, con lei non attacca, -E visto che da sola non parli… vado io al dunque. Che mi dici di Bob?

Questa domanda fatta a bruciapelo non mi stupisce più di tanto, Meg è molto intuitiva, e mi conosce meglio di chiunque altro, tanto che addirittura, a volte riesce a capire le mie sensazioni prima di me!

Sorrido, nel fare quella domanda ha assunto un’espressione buffa, ha messo il gomito sul tavolo poggiando il mento nella mano, tra l’indice e il pollice, e mi guarda divertita come se volesse dire tanto non mi sfuggi, prima vuoti il sacco, meglio è.

-Bob? Niente… cosa c’entra Bob…? Che vuoi che ti dica di Bob…? Simpatico… in gamba…– Le dico balbettando, sentendomi il sangue che sale alla testa, e un’improvvisa vampata di calore sul viso, che mi fa intuire di essere rossa come un peperone, nonostante mi aspettassi una domanda diretta da parte sua.

-Dai! Lo sai… Non te lo sto chiedendo per intromettermi negli affari tuoi– mi dice, spostando delicatamente gli occhi sul notebook chiuso, forse per spezzare il mio evidente imbarazzo, dopo avermi lanciato uno dei suoi sorrisi caldi e rassicuranti, –Si vede lontano un miglio che ti piace… ti conosco troppo bene per non accorgermene– continua, riportando lo sguardo su di me, strizzandomi un occhio, -Allora? Mi dici come stanno le cose? Almeno se sei confusa potrei aiutarti a capire, no? Infondo poco tempo fa ho attraversato una situazione simile…

Rido. Eh no, con Meg non si scappa! Non mi resta che esternare -a lei e a me stessa- quello che in punta di piedi si affaccia dentro di me.  

Continua…

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4 commenti:

  1. A propòs des fammes... e non a caso ho usato la lingua di Truffaut e Godard, perché questa scena in interno potrebbe benissimo essere la sceneggiatura di u film della nouvelle vague. Due amiche, che nella calda e confortevole atmosfera di un locale, scherzano, si confidano, si svelano e si rivelano.
    Si parla d'amore, naturalmente, ma anche di vita e di tutto quello che fra questi due assoluti è compreso.
    Il tono passa con disinvolta maestria dal leggero al confidenziale, all'intimista, al divertito, ma alla fine, quello che permea questo delizioso spaccato di esistenza, è il senso di maturità che la Narratrice e Meg riescono a definire, anche quando scherzano, dimostrando ancora una volta che, quando due donne sono a tu per tu, c'è sempre qualcosa che vale la pena cercare di carpire.
    Gli uomini, spesso, a tu per tu si celano, o mistificano minimizzando. Le donne no, mai.
    E questo non succede solo in California, ma in questa California, succede all'Ocean Pie.
    E nessuno tiri fuori Bergman, e le sue problematiche, fragili, balbettanti protagoniste semifredde.
    All'Ocean Pie c'è il Sole anche di notte. Ed è bollente, come una canzone delle Supremes.

    Ti Amo, mia Ondina scalza
    Robi

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  2. mi son persa ad ascoltare e a ved i video... riescono a captare le ns emozioni, con le quali, esterniamo o meno, i ns sentimenti, soltanto le amike vere..se Meg conosce bene la narratrice, (forse meglio nn kiamarla, Maggie..altrimenti Tessy fa un polveron;-))..allora, leggendo gli okki dell'amica, ha già compreso ke l'amore, sta bussando alla sua porta...un abraccissimo fortissimo issimo fes e felicissimo weekend...dolce Ondina scalza:)))))))))) ciao

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  3. Bello il dialogo, comunica più delle spiegazioni di contorno, insomma, lasciando il dialogo asciutto, comunicherebbe comunque le sensazioni e i pensieri non detti.

    Ma alla fine si scoprirà che Bob è un tecno vampiro venuto dal futuro per salvare la protagonista da un altro robò che vuole impedirle di diventare la madre del capo dei ribelli?

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  4. Giò... ma io mica ho scritto la sceneggiatura di terminatordue????? asuashasha

    anyway... grz x i complimenti... sono contenta ti sia piaciuto :-p Angel Bob lo ha sempre detto ke sono il mio forte :-p

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