25/05/09

California X – Prima Parte

Ragazza Sveglia

X

Appuntamento col Destino

Prima Parte  

Dopo i sogni, come tutti sanno, la realtà incombe sulla vita quotidiana senza pietà, mimetizzandosi dietro il trillo ininterrotto della sveglia, che annuncia bruscamente l’inizio di un nuovo giorno.

Ancora stordita e confusa apro gli occhi, e con grande disappunto, lascio stringere il cuscino alle mie braccia, che nei miei sogni, era il soffice e comodo petto di Bob.

Mi stiracchio pigramente, e pigio il bottone per fermare quella maledetta sveglia che mi ha riportata a terra, dandomi uno spintone con l’intento crudele di farmi cadere dal paradiso in cui beatamente soggiornavo, in compagnia di un Angelo che aveva le sembianze di Bob.

Esaminando attentamente il soffitto, ripenso a ieri sera, quando ero sulla ruota panoramica ad ammirare l’oceano tra le braccia del mio Angelo, e il cuore comincia a battere all’impazzata.

Se respiro più forte, riesco ancora a sentire il suo profumo, che si insinua prepotentemente in ogni parte di me, e mi scalda l’anima col fuoco del suo soffio delicato.

Durante la giornata, ripeto spesso quest’azione, mi da la forza di non mollare qualsiasi cosa stia facendo e correre da lui, e permette alla solita quotidianità,  di scivolare via più in fretta, facendola sembrare infinita piuttosto che eterna.

Tra un respiro e un sospiro, finalmente anche gli impegni di oggi, sono andati in pensione, segnando il termine di un altro pomeriggio trascorso a lavoro.

Non vedo l’ora di andare a rilassarmi con gli amici, ma soprattutto non vedo l’ora arrivi il momento più bello della giornata… quello in cui incontrerò l’Angelo dei sogni!

Senza passare da casa, come faccio di solito, corro verso l’Ocean Pie, con la fretta di chi ha un appuntamento col destino, il quale non resta ad aspettare se ritardi di qualche minuto.

In realtà non ho nessun appuntamento col fato, ma solo una gran voglia di vedere Bob, che oltre ad essersi trasformato nel MIO Angelo, è anche il mio compagno di divertimento!

Entro nel diner, e come al solito mi guardo intorno per vedere se c’è già qualcuno dei miei amici. Con grande gioia, vedo Bob seduto su una delle panche in pelle rossa a forma di U, che costeggiano l’intero perimetro del locale, occupando l’ultimo tavolo in fondo al lato destro.

Di fronte a lui è seduto Joe, il quale -dando le spalle all’intero ambiente- si è voltato verso di me subito dopo che Angel Bob mi ha salutata con la mano. Non so come, ma ho l’impressione -o l’illusione- che quei due parlassero di me: subito dopo avermi vista, infatti, Bob ha detto velocemente qualcosa all’amico, e poi ha alzato la mano per salutarmi. Ma comunque, faccio finta di niente, e gli do la buona sera, come faccio di solito quando sono insieme.

-Ciao maschietti! È di troppo da queste parti, una giovane donzella in cerca di compagnia?– esordisco ridendo, prima di dare un bacio sulla guancia ad entrambi, accomodandomi accanto a Joe, che si sposta di lato per farmi spazio.

-In effetti si… ma noi due siamo sempre galanti, lo sa, signorina! Non possiamo rifiutare di certo la sua compagnia- risponde il proprietario del locale, scherzando.

-Scemo!- gli dico io, facendogli la linguaccia, -tanto mi sarei seduta lo stesso anche se mi aveste detto di andare via!- aggiungo ridendo, mentre agito le dita delle mani, che ho portato ai lati delle orecchie.

I miei amici scoppiano a ridere, Joe mi da un buffettino affettuoso sulla guancia e mi abbraccia, e Bob, divertito scuote la testa.

-Sono arrivati anche Meg e George!- esclama il mio Angelo, guardando l’ingresso e agitando la mano per farsi vedere.

Joe si alza, e siede accanto al mio raggio di sole -si, Bob per me è anche questo!- io mi avvicino a lui dall’altro lato, passando sulla curva della panca, per lasciare spazio ai nostri amici.

-Siamo stati dal medico!- esclama Meg tutta euforica, senza nemmeno salutare, sedendosi subito sullo spazio vuoto della panca.

Sprizza felicità da tutti i pori -come il suo compagno- che trapela dagli occhi e il sorriso.

-Si si… e guardate qui!- Aggiunge il futuro papà, sventolando l’ecografia come fosse un trofeo, prima di metterla al centro del tavolo.

Noi tre, con un movimento sincronizzato, abbassiamo immediatamente lo sguardo sull’immagine, avvicinando la testa.

È incredibile! Il bambino è già nettamente formato, nonostante pesi più o meno quanto una fetta di prosciutto! I futuri genitori ci riferiscono fieri e felici i dettagli della visita, facendo quasi a gara a chi ne dice di più!

 Continua…

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1 commento:

  1. "Wake up, Little Dreamer, wake up!!!" la sveglia suona, e un nuovo giorno inizia.
    Ancora un cambio di registro, e ci troviamo catapultati nell'atmosfera soffice, leggera e divertita di una perfetta sit-com. Dall'incipit in poi è tutto un susseguirsi di movimenti quasi ballettati, saltellanti, pieni di brio e allegro compiacimento. Che preparano a una scena di gruppo altrettanto piacevolmente giocata sui toni della comedy, una sequenza che pare uscita da un classico hollywoodiano, o l'episodio perfetto di una serie televisiva in cui un gruppo di amici si confronta, scambiando battute e rivelazioni, tutte in chiave di vita. Vogliamo tirare fuori "Happy Days", o "Friends" (non a caso due delle favourite series dell'Autrice, vero? ;-) )?
    Ma i riferimenti servono soltanto a tessere le coordinate, perché, comunque e sempre, questo racconto rimane saldamente in mano ai personaggi che lo popolano, imbevuti delle loro personalità, che cresce capitolo dopo capitolo, riempiendo la pagina, anzi, uscendone fuori con forza di cinematicità.
    E se in certi contesti l'elogio non suscitasse polemiche, inviterei ancora a meditare su come si scrive una storia, leggendo questo racconto linearmente perfetto. Ma di polemiche ne basta una al mese, quindi mi ritiro nel mio tavolo all'Ocean Pie, e il racconto me lo godo da solo. Anzi, con la Narratrice ;-)

    Ti Amo mia Ondina scalza
    Robi

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